LI103
GROTTA DELLA MADONNA DELL'ARMA
Synonyms
NS.SIGNORA ASSUNTA DELL'ARMA
Firstreference
BENSA P./CODDE' E.
Regione
LIGURIA
Provincia
IM
Comune
SANREMO
Localita
BUSSANA-CASTELLETTI
Size
Lenght total
110
Lenght planimetric
100
Lenght extension
0
Depth positive
10
Depth total
10
Entrance location
Latitude
43°49'39'' N
Longitude
4°36'25'' Ovest di Monte Mario
Coordinates type
IGM 1:25000 Geografiche M.Mario (OVEST)
Original coordinates type
IGM 1:25000 Geografiche M.Mario (OVEST)
Elevation
8
Elevation gps
0
Archeological
Yes
Marine
No
Environmentalrisk
No
Closed
Yes
Associations
G.S.L. A. ISSEL
Notes
Aggiornamento da "Cavità e Carsismo del territorio di Sanremo" (G.Calandri, A.Pastorelli, M.Ricci)
Archeologica
Archeologica
Description
La cavità si sviluppa completamente nei conglomerati poligenici (Pliocene inf -medio) costituiti da ciottoli (anche pluridecimetrici)a prevalenza arenacei (provenienti dalle Arenaree di Bordighera del Cretacico sup.), a cemento calcareo - arenaceo, alternati a banchi argillitico-sabbiosi. Il degrado della piccola falesia di ingresso con arretramento legato al disfacimento della matrice, più o meno carbinatica(che lega i clasti del conglomerato) è particolarmente accentuata per gli agenti atmosferici, tra cui il salino, con collasso di porzioni del conglomerato (tuttora in atto) che hanno richiesto manufatti di sicurezza sopra l'ingresso.
L'ampio ingresso volto a meridione (largo una decina di metri, a volta, sull'antistante passeggiata a mare) è sbarrato da un muro con relativa porta d'accesso alla chiesa interna. La prima parte della grotta è infatti costituita da un basso cavernone subrettangolare (superficie ca 140 mq,lunga quasi 20 metri, larghezza ca 10 m) che è stato originato (al passaggio conglomerati-marne) dall'azione erosiva del mare, probabilmente nell'interglaciale Riss-Wurm, quindi oggetto di collassi clastici e degradazioni termoclastiche. Altre modificazioni, già dal Paleolitico, e soprattutto nel Medioevo per essere trasformata in chiesa (tuttora dedicata al culto della Vergine).
Una scaletta a lato (destro, orientale) dell'altare permette di raggiungere l'attuale vera grotta: dopo pochi metri dietro l'abside, sulla destra, un'ampia galleria (modificata), lunga ca 16 m conduce all'esterno (apertura attualmente chiusa da una cancellata).
La larga galleria principale, prosegue leggermente ascendente, in direz. NW: è il settore oggetto degli scavi archeologici (specie all'inizio degli anni sessanta), di cui sono testimonianza i pozzetti (-1,8 m), ma già rimaneggiato dalla preistoria.
A ca 40 m dall'ingresso principale cambia la morfologia (mantenendo i caratteri originari): il ramo principale si abbassa con un cunicolo, in direzione orientale (NE), alto poche decine di centimetri e largo ca. un metro, col fondo sabbioso e di ciottoli arenacei, con grandi radici di Ficus, che si stringe progressivamente sino a diventare del tutto impraticabile.
All'inizio del ramo terminale sulla sinistra (ca. NW) due bassi passaggi immettono in complesse anguste stanzette, controllate principalmente da un piano di frattura fortemente inclinato (direz. ca. NE-SW): la prima bassa sala larga una dozzina di metri, presenta all'estremità strettissimi cunicoli, presto impraticabili. Dalla parte occidentale il vacuo è fortemente ascendente con una stanzetta da cui si diramano strettissimi cunicoli. Il pavimento è sempre costituito dai ciottoli, in genere decimetrici, dovuti al disfacimento del conglomerato.
La genesi della cavità, a parte l'erosione marina della prima parte (e soprattutto gli incisivi adattamenti antropici protratti per molti secoli) è legata alle fratture di distensione del cupolotto conglomeratico (ulteriormente accentuate dagli intervetni umani: ferrovia, strade, scavi archeologici, ecc., degli ultimi 150 anni) che sono risultati la direttrice genetica assieme ai banchi argillitici. Il cambiamento della copertura vegetale, le variazioni microclimatiche hanno accentuato il disfacimento del cemento della formazione conglomeratica (estremamente scarsa l'azione di acque incanalate) ad opera delle acque di percolazione. Il sito è quindi estremamente fragile anche nella sua struttura geomorfologica e necessita di mirate misure di salvaguardia,
L'ampio ingresso volto a meridione (largo una decina di metri, a volta, sull'antistante passeggiata a mare) è sbarrato da un muro con relativa porta d'accesso alla chiesa interna. La prima parte della grotta è infatti costituita da un basso cavernone subrettangolare (superficie ca 140 mq,lunga quasi 20 metri, larghezza ca 10 m) che è stato originato (al passaggio conglomerati-marne) dall'azione erosiva del mare, probabilmente nell'interglaciale Riss-Wurm, quindi oggetto di collassi clastici e degradazioni termoclastiche. Altre modificazioni, già dal Paleolitico, e soprattutto nel Medioevo per essere trasformata in chiesa (tuttora dedicata al culto della Vergine).
Una scaletta a lato (destro, orientale) dell'altare permette di raggiungere l'attuale vera grotta: dopo pochi metri dietro l'abside, sulla destra, un'ampia galleria (modificata), lunga ca 16 m conduce all'esterno (apertura attualmente chiusa da una cancellata).
La larga galleria principale, prosegue leggermente ascendente, in direz. NW: è il settore oggetto degli scavi archeologici (specie all'inizio degli anni sessanta), di cui sono testimonianza i pozzetti (-1,8 m), ma già rimaneggiato dalla preistoria.
A ca 40 m dall'ingresso principale cambia la morfologia (mantenendo i caratteri originari): il ramo principale si abbassa con un cunicolo, in direzione orientale (NE), alto poche decine di centimetri e largo ca. un metro, col fondo sabbioso e di ciottoli arenacei, con grandi radici di Ficus, che si stringe progressivamente sino a diventare del tutto impraticabile.
All'inizio del ramo terminale sulla sinistra (ca. NW) due bassi passaggi immettono in complesse anguste stanzette, controllate principalmente da un piano di frattura fortemente inclinato (direz. ca. NE-SW): la prima bassa sala larga una dozzina di metri, presenta all'estremità strettissimi cunicoli, presto impraticabili. Dalla parte occidentale il vacuo è fortemente ascendente con una stanzetta da cui si diramano strettissimi cunicoli. Il pavimento è sempre costituito dai ciottoli, in genere decimetrici, dovuti al disfacimento del conglomerato.
La genesi della cavità, a parte l'erosione marina della prima parte (e soprattutto gli incisivi adattamenti antropici protratti per molti secoli) è legata alle fratture di distensione del cupolotto conglomeratico (ulteriormente accentuate dagli intervetni umani: ferrovia, strade, scavi archeologici, ecc., degli ultimi 150 anni) che sono risultati la direttrice genetica assieme ai banchi argillitici. Il cambiamento della copertura vegetale, le variazioni microclimatiche hanno accentuato il disfacimento del cemento della formazione conglomeratica (estremamente scarsa l'azione di acque incanalate) ad opera delle acque di percolazione. Il sito è quindi estremamente fragile anche nella sua struttura geomorfologica e necessita di mirate misure di salvaguardia,
Itinerary
La cavità si apre sopra la spiaggia alla base della collina dei Castelletti (sormontata dalla torre cinquecentesca) alla periferia occidentale di Arma di Taggia (amministrativamente rientra nel Comune di Sanremo).
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Dati compilazione
Recordinsert
10/07/2010
Username
admin
Userupdate
gabriellagiordani
Recordupdate
16/12/2010
Coordinate WGS84 (Lon,Lat):
Coordinate WGS84 (Lon,Lat):
Coordinate WGS84 UTM (x,y,zone):
Bibliography
1900 | Le grotte dell'Appennino Ligure e delle Alpi Marittime | BENSA Paolo | View |
1906 | Speleologia (Studio delle Caverne) | CASELLI Carlo | View |
1932 | I Miriapodi cavernicoli italiani | MANFREDI Paola | View |
1992 | La CO2 nella Grotta della Madonna dell'Arma (103 LI/IM): dati preliminari | CALANDRI Gilberto | View |
1992-93 | Ricerche sulla CO2 nelle grotte dell'estremo Ponente Ligure | CALANDRI Gilberto | View |
1997 | L'anidride carbonica nelle grotte della Liguria Occidentale | CALANDRI Gilberto | View |
2006 | Le cavità luogo di culto nell'imperiese (Liguria occidentale) | CALANDRI Gilberto, PASTORELLI Alessandro | View |
Schede storiche Issel:
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