LI49
CISTERNA FORTE SAN LORENZO
Altre denominazioni
EX FORTE SAN LORENZO (DETTO ANCHE FORTE SANTO STEFANO)
Primo censitore
ANTONIO TRAVI -CHRISTIAN ALPINO
Regione
LIGURIA
Provincia
SV
Comune
BERGEGGI
Località
BERGEGGI
Anno di costruzione
Inizio lavori: 1614. Fine Lavori: 1627
Epoca
età moderna 1492 - 1789
Tipologie
A.4 cisterne
Categoria
cavità costruita nel sottosuolo
Dimensioni
Sviluppo reale
8
Posizione dell'ingresso
Latitudine
44.2583409
Longitudine
8.4495120
Tipo di coordinate
Geografiche WGS84
Riferimenti a censimenti speciali
Cavità archeologica
No
Cavità marina
No
Cavità marina/lacustre
No
Rischio ambientale
No
Cavità chiusa
Si
Posizione verificata sul campo da curatore
Antonio Travi
Percorribilità
MEDIA
Gruppi
Coordinamento Ligure Studi Militari
Appassionati di Storia Ligure
Gruppo Speleologico Arturo Issel
Appassionati di Storia Ligure
Gruppo Speleologico Arturo Issel
Storia
Nel XVII° secolo, la Repubblica di Genova costruì, sul promontorio sopra Capo Vado la fortezza di San Lorenzo (i lavori iniziarono nel 1614 e terminarono nel 1627), quadrata e con 4 bastioni. Un'altra fortezza, più piccola, fu costruita sul colle sovrastante e denominata Santo Stefano (lavori dal 1618 al 1626). Tali fortezze incrociavano i tiri delle loro artiglierie con quelli del forte Priamar a Savona. Ma già dal 1639 parvero chiare le debolezze di queste due fortificazioni, particolarmente quelle del santo Stefano, troppo piccolo e dominato dalle alture vicine. Perciò furono demoliti e nel 1669 fu costruito il nuovo forte San Lorenzo nei pressi della foce del torrente Segno. Ma un'epidemia di malaria e la forte umidità che non permetteva la conservazione dei viveri nei sotterranei, fecero notare alla Repubblica di Genova la scarsa utilità di questa fortificazione.
Nel 1757 quindi Genova si adoperò per la nuova difesa della rada di Vado Ligure. Sui resti del vecchio forte San Lorenzo (erano ancora esistenti i sotterranei, le due cisterne d'acqua e le murature che durante la demolizione precedente furono conservate sino ad un'altezza di sei metri), fu costruito il Forte San Giacomo. Anche il forte Santo Stefano fu ricostruito e collegato al sottostante San Giacomo da un lungo "cammino coperto": ciò per permettere la difesa "alle spalle" proprio del san Giacomo, poichè ben disposto verso il mare ma poco difeso verso monte. Inizialmente i lavori furono diretti dal'architetto militare genovese Flobert. Ai lavori si aggregarono Matteo Vinzoni e suo figlio. Fu proprio il Vinzoni a dimostrarei difetti delle fortificazioni in costruzione e ad evidenziare le scarse capacità del Flobert, che fu infatti sostituito dal Decotte, il quale dal 1758 portò avanti i lavori e denominò il nuovo forte San Giacomo. Il nuovo forte San Lorenzo in riva al mare ebbe una sorte differente: furono demoliti 4 dei 5 bastioni che lo componevano, e l'unico bastione sopravvissuto, il Bastione San Giovanni, fu trasformato in piccolo avamposto. Durante la prima Campagna d'Italia, il San Giacomo fu occupato dall'esercito francese agli ordini del giovane generale Napoleone Bonaparte, così come anche il forte Santo Stefano, il quale fu poi fatto esplodere nel 1795 dagli stessi francesi quando lo abbandonarono.
Nel XIX° secolo, precisamente negli anni '80 dell'Ottocento, sullo stesso promontorio furono costruite due nuove fortificazioni, la Batteria di Capo Vado (detta anche di Santo Stefano ma conosciuta anche come San Sebastiano) ed il Forte Sant'Elena, esploso il 25 ottobre 1921. In quel periodo, il Forte San Giacomo fu rimesso in manutenzione e vi fu installata una batteria d'artiglieria. Negli Anni '30 del Novecento, invece, alla base del promontorio ed esattamente sotto il San Giacomo, furono costruiti due bunker in calcestruzzo per la difesa costiera.
Infine, durante la Seconda Guerra Mondiale, il Forte San Giacomo fu occupato ed utilizzato dai militi della San Marco, che vi installarono delle batterie. Il forte in questo periodo fu protagonista di uno scontro tra i San Marco ed i partigiani: i San Marco furono costretti ad arrendersi e gli furono rubati molti fucili (pare risalenti ancora alla Prima Guerra Mondiale
Nel 1757 quindi Genova si adoperò per la nuova difesa della rada di Vado Ligure. Sui resti del vecchio forte San Lorenzo (erano ancora esistenti i sotterranei, le due cisterne d'acqua e le murature che durante la demolizione precedente furono conservate sino ad un'altezza di sei metri), fu costruito il Forte San Giacomo. Anche il forte Santo Stefano fu ricostruito e collegato al sottostante San Giacomo da un lungo "cammino coperto": ciò per permettere la difesa "alle spalle" proprio del san Giacomo, poichè ben disposto verso il mare ma poco difeso verso monte. Inizialmente i lavori furono diretti dal'architetto militare genovese Flobert. Ai lavori si aggregarono Matteo Vinzoni e suo figlio. Fu proprio il Vinzoni a dimostrarei difetti delle fortificazioni in costruzione e ad evidenziare le scarse capacità del Flobert, che fu infatti sostituito dal Decotte, il quale dal 1758 portò avanti i lavori e denominò il nuovo forte San Giacomo. Il nuovo forte San Lorenzo in riva al mare ebbe una sorte differente: furono demoliti 4 dei 5 bastioni che lo componevano, e l'unico bastione sopravvissuto, il Bastione San Giovanni, fu trasformato in piccolo avamposto. Durante la prima Campagna d'Italia, il San Giacomo fu occupato dall'esercito francese agli ordini del giovane generale Napoleone Bonaparte, così come anche il forte Santo Stefano, il quale fu poi fatto esplodere nel 1795 dagli stessi francesi quando lo abbandonarono.
Nel XIX° secolo, precisamente negli anni '80 dell'Ottocento, sullo stesso promontorio furono costruite due nuove fortificazioni, la Batteria di Capo Vado (detta anche di Santo Stefano ma conosciuta anche come San Sebastiano) ed il Forte Sant'Elena, esploso il 25 ottobre 1921. In quel periodo, il Forte San Giacomo fu rimesso in manutenzione e vi fu installata una batteria d'artiglieria. Negli Anni '30 del Novecento, invece, alla base del promontorio ed esattamente sotto il San Giacomo, furono costruiti due bunker in calcestruzzo per la difesa costiera.
Infine, durante la Seconda Guerra Mondiale, il Forte San Giacomo fu occupato ed utilizzato dai militi della San Marco, che vi installarono delle batterie. Il forte in questo periodo fu protagonista di uno scontro tra i San Marco ed i partigiani: i San Marco furono costretti ad arrendersi e gli furono rubati molti fucili (pare risalenti ancora alla Prima Guerra Mondiale
Autori immagine ingresso
Christian Alpino
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44°24'36'' N,8°41'26'' E, coordinatestypes vuoto per LI229 - force GEOWGS84
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Foto della cavità
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Data foto
2023-07-15
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2023-07-15
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Data foto
2023-07-15
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LI49 CISTERNA FORTE SAN LORENZO
Cisterne seicentesche
Autore foto
Antonio Travi
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